La Giuva

É un’azienda giovane.

Non ha un’antica tradizione produttiva alle spalle ma vanta la volontà di farsi conoscere per la qualità del vino che produce.
Il nome è un acronimo, unisce Giulia a Valentina Malesani, sorelle che hanno deciso di intraprendere quest’avventura straordinaria. Insieme a loro papà Alberto, presente anche nel nome aziendale in quel “La” della Giuva, articolo che a lettere invertite ricorda le sue iniziali.


L’Idea

I Malesani pensano alla produzione del vino non per eredità, ma per passione.

Alberto, tecnico di calcio di fama internazionale, è nato e cresciuto a Montorio, ai piedi della Val Squaranto. Sin da bambino Alberto ha instaurato un rapporto indissolubile con la sua terra, portandola nel cuore in tutte le avventure della sua vita.
Nel 1999, a Bordeaux per una partita di coppa Uefa contro la squadra locale, il giorno prima della partita visita qualche cantina, assapora del vino rosso insieme alle ostriche e ne rimane affascinato. A tal punto che in lui nasce un sogno, che si trasforma presto in una passione e in un investimento concreto.

E che non poteva che essere là, il più vicino possibile a dove è cresciuto, a Trezzolano.

La Squadra

Giulia

Valentina

Alberto

Lorenzo

Giacomo

La Scelta Produttiva

La scelta produttiva de La Giuva non ha mai preso in considerazione di produrre nessun altro vino che non fosse autoctono della zona di Trezzolano, in alta Val Squaranto.

Anzi, essendo la famiglia Malesani anch’essa legata a questa terra, si può dire che il rapporto affettivo si è fuso con il desiderio di dare continuità alla Storia del Vino di questo angolo d’Italia.

Porzione di territorio unico, l’alta Val Squaranto si differenzia dal resto della valle per la conformazione del terreno, qui nettamente più calcareo e caratterizzato da costanti pendenze che rendono la coltivazione assai più laboriosa.

L’Esposizione Contraria

Prima ancora della specificità del territorio, occorre capire il modo in cui alcuni vigneti de La Giuva sono piantati nella terra.

Con non poca audacia, infatti, seguono un’esposizione contraria, guardando anche a ovest e a nord. In questo modo, si garantisce un’eccezionale persistenza di freschezza e aromi nei vini, anche dopo la loro naturale maturazione in piccoli fusti di legno e l’affinamento in bottiglia. Inoltre, si aiuta il territorio, nel rispetto della natura e delle migliori tradizioni enologiche veronesi, a dare il meglio di sé nella realizzazione di vini di grande eleganza, in cui struttura e finezza sono in perfetto equilibrio.



PI e CF 03915770238 |  Privacy Policy